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Informazioni per il paziente
L'esame ecografico | Ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) | Ecografia con studio delle anse intestinali

Ecografia con studio delle anse intestinali

Che cos’è
L'ecografia delle anse intestinali consiste nella valutazione ecografica del piccolo e del grosso intestino, distretti storicamente ritenuti non analizzabili con gli ultrasuoni, sui quali esiste invece attualmente la possibilità di ottenere preziose ed accurate informazioni di valore diagnostico in grado di agevolare la diagnosi e il monitoraggio di numerose condizioni morbose.

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Come viene eseguito l’esame
L'esame viene eseguito utilizzando diversi tipi di sonde ecografiche con range di frequenza variabili sulla base del tratto di intestino in studio e delle caratteristiche individuali del paziente. La valutazione inizia solitamente utilizzando una sonda di tipo convex a bassa frequenza (3.5-5 MHz) venendo poi completata con lo studio ad alta risoluzione delle pareti delle anse intestinali mediante l'utilizzo di sonde lineari ad elevata frequenza (4-13 MHz).

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Cosa consente di valutare
Questo tipo di ecografia consente di valutare l'aspetto morfologico, la stratificazione e lo spessore delle anse intestinali, il loro diametro, la loro motilità e vascolarizzazione, la loro comprimibilità ed anche l’eventuale presenza di versamento fluido o linfonodi (spesso associati a processi di natura flogistica a carico del tratto gastroenterico). L'intestino normale ha delle peculiari caratteristiche anatomiche da cui deriva un altrettanto specifico e riconoscibile aspetto ecografico che consente al medico ecografista di evidenziare eventuali patologiche deviazioni dal “pattern fisiologico“ come accade nel caso di molte patologie acute o croniche.

La parete dell'intestino è normalmente costituita da cinque strati sovrapposti in modo concentrico che, grazie alla loro differente capacità di riflettere gli ultrasuoni ("ecogenicità"), possono essere distinti l'uno dall'altro e che nello specifico prendono il nome di:
  1. mucosa superficiale (lo strato più interno, a diretto contatto con il lume e il contenuto dell'intestino)
  2. muscularis mucosa
  3. sottomucosa
  4. muscularis propria
  5. sierosa (lo strato più esterno e lontano dal lume dell'intestino)
L'insieme di tali strati anatomici, perfettamente in armonia in condizioni di normalità, non solo costituisce la parete strutturale dell'intestino ma ne rende possibile anche tutte le normali funzioni fisiologiche tra le quali l'assorbimento, la secrezione, la motilità, e la funzione di barriera verso molti patogeni. Analizzando l’intestino con gli ultrasuoni è possibile mettere in evidenza altrettanti “strati ecografici” che, pur non avendo una correlazione assoluta con gli strati anatomici, consentono la diagnosi di molte patologie del tratto gastroenterico rilevando in particolare la scomparsa della normale stratificazione.

Strati ecografici della parete intestinale e loro caratteristiche in termini di “ecogenicità” (tale termine indica la capacità di riflettere gli ultrasuoni propria di ogni elemento analizzato e che consente di distinguere elementi diversi grazie al loro aspetto più o meno scuro su una scala di grigi):
  1. Lume intestinale: aspetto iperecogeno (bianco all'immagine ecografica)
  2. Mucosa: aspetto ipoecogeno (scuro all'immagine ecografica)
  3. Sottomucosa: aspetto iperecogeno (bianco all'immagine ecografica)
  4. Muscularis propria: aspetto ipeocogeno (scuro all'immagine ecografica)
  5. Sierosa: aspetto iperecogeno (bianco all'immagine ecografica)
L'aumento di spessore della parete dell'intestino, condizionato dall'alterazione patologica di uno o più di tali strati anatomici, è il parametro più importante che può essere rilevato alla valutazione ecografica. Tale spessore, pur con una certa variabilità legata al tratto di intestino in studio, è compreso in condizioni di normali tra 3 e 4 mm e viene misurato dal medico ecografista determinando la distanza tra lo strato più interno a contatto con il lume intestinale (mucosa superficiale) e lo strato più esterno (sierosa). Un'importante eccezione è rappresentata dalla parete gastrica dove sono normalmente presenti spessori parietali maggiori (5 o 6 mm) necessari per la specifica funzione fisiologica svolta dallo stomaco. Il diametro delle anse intestinali è un altro parametro facilmente valutabile ecograficamente e che può variare in modo patologico in varie condizioni morbose, a carico del piccolo o del grosso intestino (ad esempio nel caso di ileo ostruttivo o paralitico, invaginazione intestinale, appendicite acuta).

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Indicazioni
L' esecuzione dell'ecografia delle anse intestinali trova indicazione nella diagnosi e nel monitoraggio di numerose patologie a carico del tratto gastroenterico tra cui le più importanti sono:
  • Patologie croniche come le malattie infiammatorie croniche dell'intestino come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa o la malattia celiaca.
  • Patologie addominali acute (sia in età adulta che pediatrica) quali: appendicite acuta, diverticoliti, coliti ischemiche, ostruzione intestinale, patologie infettive.
  • Esclusione di alterazioni morfo-strutturali a carico delle anse intestinali nel sospetto clinico di patologie funzionali (es. malattia del colon irritabile).

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Preparazione all'esame
Per svolgere l'esame nelle migliori condizioni possibili è consigliato, quando possibile, un digiuno di almeno 8 ore (l'acqua può essere assunta). Se il digiuno non è possibile l'esame può essere eseguito ugualmente ottenendo tuttavia una peggiore qualità delle immagini.

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Limiti
  • Il principale limite di tale metodica è rappresentato dal fatto di essere una metodica strettamente operatore dipendente e che, a differenza di altri tipi di ecografia la cui esecuzione risulta oggigiorno molto diffusa, può essere eseguita solo da medici ecografisti specificatamente formati e con adeguata esperienza nello studio ecografico dell’apparato gastroenterico.
Patologia oncologica dell’intestino
La valutazione ecografica delle anse intestinali può inoltre talora evidenziare alterazioni focali di natura neoplastica del tratto gastroenterico condizionanti solitamente ispessimento e alterazione della forma normale della parete dell'intestino (come accade usualmente nel caso di alcuni tumori dello stomaco e del colon). Occorre tuttavia precisare che tale esame, non consentendo lo studio dell'intestino nella sua interezza, non risulta sufficiente per escludere la presenza di una patologia di natura oncologica e che, nel caso di un concreto sospetto clinico in tal senso, è d'obbligo procedere ad una valutazione endoscopica.

Ulteriori fattori che potrebbero ridurre la qualità dell’esame:
  • eccessivo meteorismo (la qualità dell'immagine può in tal caso essere ottimizzata eseguendo una preparazione antimeteorica nei due giorni prima dell'esame)
  • obesità grave (l'elevata impedenza acustica può ridurre la qualità delle immagini)
Controindicazioni
Nessuna. Come tutte le ecografie non prevede l'utilizzo di radiazioni ionizzanti risultando sicura anche per donne in gravidanza e bambini.

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